Invece quei ritmi lenti, così tanto somiglianti all’abbandonarsi all’ondeggio di un mare calmo su cui fare “il morto”, da bambini, sono una delle nostre maggiori risorse.
Non forniscono informazioni, come i tags, ma consentono riflessioni, concatenazioni di pensieri astratti che formano la nostra più profonda personalità.
Ebbene, questo sarà il ritmo di questo blog. Niente tags… solo onde.