venerdì 4 luglio 2014

Io ricordo, si, mi ricordo... *


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Ricordo, si... mi ricordo...
I profumi...
Dell'estate di oltre trent'anni fa, dell'odore caldo dei cardi arroventati dal sole, del legno bruciato nelle case per le cucine e per i forni.
Ricordo il fieno seccato delle stalle in disuso, ed il sentore del fresco nelle stanze dalle persiane sempre serrate. Era un mondo antico, lasciato ad invecchiare mentre il resto cambiava velocemente, da mani premurose di mille e mille gesti sempre uguali da una vita.
Era sicuro, per me, seguire la strada dell'olfatto, da solo, nell'alternarsi di luci ed ombre di ambienti abbandonati, dove solo gatti dimoravano furtivi. Nel mio vagare, continuo, errabondo, consapevole di fascini e misteri.
Ricordo, si... mi ricordo...
I suoni...
Ogni passo, echeggiava dell'acciottolato di cotti ormai sconnessi, che oscillavano sotto il peso di un bambino alla scoperta di una vita congelata nel passato.
Di notte, allo scandire delle ore, le campane risuonavano limpide e le voci, voci lontane nella campagna, nelle vallate appena sotto il paese, parlavano sommesse, intime e prossime come pronunziate a pochi centimetri da me. I suoni... del sonno, dello scocchiare armonico delle foglie di granturco disseccate dei materassi estivi, e del frinire tenero ed infinito di milioni di grilli nascosti fra le stelle che sorvolavano continue, imprevedibili, i prati ed i giardini. Al mattino, il primo risveglio era del miagolio del Preferito, che poi mi accompagnava veloce e parallelo alla strada, percorrendone una, sua, sui tetti delle case basse di pietra e malta. Le tegole borbottavano tenui alla pressione delle sue zampette, che vedevo senza guardarle. Chiudendo gli occhi, ogni rumore, ogni musica dell'uomo e della natura mi rassicurava, facendomi sentire dov'ero in quel momento, mentre, solo, percorrevo chilometri di strade, viottoli e corridoi, dentro piani di palazzi abbandonati dal terremoto di una vita fa.
Io ricordo... si... mi ricordo, delle luci, particolari, lamellari, che filtravano attraverso finestre aperte prima che la magia di Edison giungesse fino a lì.
Ricordo il sole, e ricordo i bui di anfratti e stanze, più affascinanti di qualunque avventura, che narravano al bambino che ero fantastiche vite di uomini e di donne ormai svaniti perfino alla memoria, perchè di famiglie smarrite, disperse o estinte per sempre.
Ritorno a quegli anni, e mi rivedo mentre, in silenzio, da solo, mi impadronivo di tutto quell'universo di esperienze, che si gonfiavano nel mio cuore e nella mia fantasia.
Da solo.
Cos'è cambiato, oggi, in questo allucinante universo parallelo, in cui tutto è dato, in cui ogni bisogno è soddisfatto al premere di un pulsante interattivo, oggi che fra luci sintetiche, odori sintetici e suoni sintetici, continuo a vagare con il naso all'insù... nella speranza di colmare quell'identica fame di vita?




Marcello Mastroianni - "Mi ricordo, sì, io mi ricordo" è un film del 1997 diretto da Anna Maria Tatò.

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